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rinascita.

Mario Bacilieri: una nuova dimensione

Mario Bacilieri: una nuova dimensione

di Cristina Viggè

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FUORI IL PROSSIMO
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Mario Bacilieri a Sigep 2020 - Foto di Paolo Terlizzi

Mario Bacilieri: le relazioni meravigliose

“In questo periodo mi sono ricaricato e rigenerato tanto. E ho imparato tanto. Ritrovando la mia dimensione. Sia dentro di me sia nelle relazioni con i miei collaboratori e i miei familiari. Ho avuto la possibilità di vivere per ben tre mesi con i miei figli Rachele e Riccardo, cosa che non era mai successa, e con mia moglie Roberta. Anche se lei, lavorando all’ospedale di Saronno, è stata davvero in prima linea. Così ho imparato ad ascoltare le loro esigenze. E loro a capire le mie. Un’esperienza davvero bellissima, straordinaria. Tornassi indietro direi: meno male. Sì, ho preferito non seguire la tivù, per concentrarmi più sui rapporti umani. Quelli sinceri, veri, essenziali. Quelli con la mia famiglia e con i miei dipendenti. Loro sono fondamentali. Ho capito che il faccio tutto io non ha proprio più senso. Tu da solo non puoi farcela. Ma insieme agli altri sì. E loro si sono dimostrati all’altezza. Anzi, Rachele, che si è appena laureata, ora ha iniziato a lavorare in pasticceria, al bancone. Mentre Riccardo è sempre concentrato sul cioccolato”. A parlare, fiero e felicissimo, è Mario Bacilieri, saggio patron della dolce insegna che, in quel di Marchirolo (Varese), porta il suo cognome. In un monolite di granito bianco, nutrito dal vetro, dal ferro, dal legno, dall’acciaio e dall’ardesia asiatica. Ma pure dall’arte e da mille idee.

Riprese a cura di Marco Gallocchio nello stand di Petra - Molino Quaglia al Sigep 2020 - Rimini


“Tra l’altro ho approfittato di questo periodo di lockdown per sistemare il negozio. Ho comprato nuovi tavoli. Grandi. Adesso ci stanno quattro persone, ma un domani ce ne potranno stare addirittura dodici. In modalità condivisione. Ho cercato di rivoluzionare lo spazio, investendo sul futuro. Perché bisogna sempre proiettarsi avanti. E poi noi siamo amanti del bello. E abbiamo scelto gli arredi seguendo il nostro gusto. Perché alla fine devi regalare un’emozione”, continua Mario. Che ha sempre gettato lo sguardo oltre. Inanellando una serie di esperienze: a Varese, Lavena Ponte Tresa, Luino e Cuveglio. Per poi approdare a Laveno Mombello e infine qui. Anzi, no. Nello stabile accanto. Per poi inaugurare (nel 2012) i luminosi ambienti del suo headquarter. “Sì, io guardo sempre avanti. Ma ho anche compreso quanto serva voltarsi indietro. Per esempio, ho assaggiato con più calma i nostri biscotti e mi sono detto: ma sono fatti bene. Ecco, finalmente ho compreso che anch’io ho qualcosa da dire. Mi sono rafforzato interiormente. Perché quel che conta è la mente. È essere vivo e propositivo con la testa”. Una vera rinascita quella di Bacilieri. Che intanto si fa sempre più digitale. “Certo, abbiamo introdotto il menu con il QR code. Noi le cose nuove le proviamo e poi valutiamo. Ma se non provi non puoi capire”. Del resto, è solo grazie alla sperimentazione che s’imbocca la via dell’evoluzione.

La Pasticceria Bacilieri di Mario Bacilieri ha riaperto a Marchirolo (Varese). 


❓Sapremo ancora costruire rapporti veri e sinceri❓
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“In questo periodo mi sono ricaricato e rigenerato tanto. E ho imparato tanto. Ritrovando la mia dimensione. Sia dentro di me sia nelle relazioni con i miei collaboratori e i miei familiari. Ho avuto la possibilità di vivere per ben tre mesi con i miei figli Rachele e Riccardo, cosa che non era mai successa, e con mia moglie Roberta. Anche se lei, lavorando all’ospedale di Saronno, è stata davvero in prima linea. Così ho imparato ad ascoltare le loro esigenze. E loro a capire le mie. Un’esperienza davvero bellissima, straordinaria. Tornassi indietro direi: meno male. Sì, ho preferito non seguire la tivù, per concentrarmi più sui rapporti umani. Quelli sinceri, veri, essenziali. Quelli con la mia famiglia e con i miei dipendenti. Loro sono fondamentali. Ho capito che il faccio tutto io non ha proprio più senso. Tu da solo non puoi farcela. Ma insieme agli altri sì. E loro si sono dimostrati all’altezza. Anzi, Rachele, che si è appena laureata, ora ha iniziato a lavorare in pasticceria, al bancone. Mentre Riccardo è sempre concentrato sul cioccolato”. A parlare, fiero e felicissimo, è Mario Bacilieri, saggio patron della dolce insegna che, in quel di Marchirolo (Varese), porta il suo cognome. In un monolite di granito bianco, nutrito dal vetro, dal ferro, dal legno, dall’acciaio e dall’ardesia asiatica. Ma pure dall’arte e da mille idee.

Riprese a cura di Marco Gallocchio nello stand di Petra - Molino Quaglia al Sigep 2020 - Rimini


“Tra l’altro ho approfittato di questo periodo di lockdown per sistemare il negozio. Ho comprato nuovi tavoli. Grandi. Adesso ci stanno quattro persone, ma un domani ce ne potranno stare addirittura dodici. In modalità condivisione. Ho cercato di rivoluzionare lo spazio, investendo sul futuro. Perché bisogna sempre proiettarsi avanti. E poi noi siamo amanti del bello. E abbiamo scelto gli arredi seguendo il nostro gusto. Perché alla fine devi regalare un’emozione”, continua Mario. Che ha sempre gettato lo sguardo oltre. Inanellando una serie di esperienze: a Varese, Lavena Ponte Tresa, Luino e Cuveglio. Per poi approdare a Laveno Mombello e infine qui. Anzi, no. Nello stabile accanto. Per poi inaugurare (nel 2012) i luminosi ambienti del suo headquarter. “Sì, io guardo sempre avanti. Ma ho anche compreso quanto serva voltarsi indietro. Per esempio, ho assaggiato con più calma i nostri biscotti e mi sono detto: ma sono fatti bene. Ecco, finalmente ho compreso che anch’io ho qualcosa da dire. Mi sono rafforzato interiormente. Perché quel che conta è la mente. È essere vivo e propositivo con la testa”. Una vera rinascita quella di Bacilieri. Che intanto si fa sempre più digitale. “Certo, abbiamo introdotto il menu con il QR code. Noi le cose nuove le proviamo e poi valutiamo. Ma se non provi non puoi capire”. Del resto, è solo grazie alla sperimentazione che s’imbocca la via dell’evoluzione.

La Pasticceria Bacilieri di Mario Bacilieri ha riaperto a Marchirolo (Varese). 


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