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I Pancini: tradizione in evoluzione

I Pancini: tradizione in evoluzione

di Cristina Viggè

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FUORI IL PROSSIMO
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Federica, Renato e Riccardo Pancini

Renato, Riccardo e Federica Pancini: visione intergenerazionale

“Il prossimo anno Al Foghèr compirà trentacinque anni. Mentre il prossimo luglio festeggeremo il primo anniversario del nostro Al Foghèr Classic”, spiega orgoglioso Renato Pancini, guardando ottimista al futuro. Renato, che con i figli Riccardo e Federica guida ben due pizzerie in quel di Arezzo. In pieno centro storico l’insegna più giovane, caratterizzata da un design iper moderno, da nuance tortora e da un mood dinamico. Appena fuori città, in località Ponte alla Chiassa, invece il locale storico, aperto nel 1986 proprio da Renato. Segni particolari? Un look minimale ed essenziale, fatto di dettagli e di uno stile crossover. Fra ampi spazi, angolo impasti-cotture ben in vista, veranda coperta in legno, zona esterna e persino un orticello. Il tutto vicino alla campagna e poco distante dall’Arno. Anzi, dal punto in cui il fiume “torce il muso” (Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, Canto XIV) agli aretini, dirigendosi verso Firenze. Presente e passato. Modernità e storia. Integrate perfettamente in una coerente e circolare visione imprenditoriale. In cui ognuno riveste un ruolo definito. Renato alla regia (ma lui è pure founder e presidente dell'Associazione Pizzerie Aretine di Confcommercio); il giovanissimo Riccardo (annata 1996 e una laurea all’Università della Pizza di Vighizzolo d’Este) all’elaborazione degli impasti; e Federica (millesimo 1986) alla direzione della sala. Il tutto seguendo una filosofia ben precisa, concentrata sulla pizza. E solo sulla pizza.  


Riprese a cura di Andrea Tadioli presso lo stand di Petra - Molino Quaglia a Sigep 2019


Tre generazioni a confronto e in perenne incontro. Tre generazioni che si supportano in un lavoro nutrito dal fuoco - elemento presente nel logo - della passione e alimentato dalla ricerca. Tre generazioni sintonizzate sulla frequenza dell’eccellenza. Il che significa sentirsi parte di un progetto di filiera. In primis toscana. Basta connettersi con la loro pagina Facebook per leggere: “In questo delicato momento è importante sostenere i produttori locali. Gli ingredienti delle nostre pizze sono espressione del nostro territorio e provengono da contadini e produttori che, quotidianamente, ci consegnano le loro primizie di stagione e a chilometro zero”. Sì, integrare territorio e impasti è possibile. Come accade nella “Terre d’Arezzo”, tra fiordilatte, pancetta affumicata, pepe, pecorino e tartufo fresco. Che finisce pure su quella “Del Sultano”, preziosa di burrata, salmone affumicato, pistilli di zafferano e oro gourmet. Per non parlare delle pizze dessert. Qui un vero cult. Farcite con frutta fresca, creme e cioccolato. A conferma della massima sintonia anche fra dolce e salato.


Le pizzerie Al Foghèr e Al Foghèr Classic di Renato, Riccardo e Federica Pancini stanno per riaprire ad Arezzo. Intanto Riccardo ci propone la ricetta della sua pizza in teglia in versione casalinga.


❓Come ripenseremo il nostro habitat❓
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Renato, Riccardo e Federica Pancini: visione intergenerazionale

“Il prossimo anno Al Foghèr compirà trentacinque anni. Mentre il prossimo luglio festeggeremo il primo anniversario del nostro Al Foghèr Classic”, spiega orgoglioso Renato Pancini, guardando ottimista al futuro. Renato, che con i figli Riccardo e Federica guida ben due pizzerie in quel di Arezzo. In pieno centro storico l’insegna più giovane, caratterizzata da un design iper moderno, da nuance tortora e da un mood dinamico. Appena fuori città, in località Ponte alla Chiassa, invece il locale storico, aperto nel 1986 proprio da Renato. Segni particolari? Un look minimale ed essenziale, fatto di dettagli e di uno stile crossover. Fra ampi spazi, angolo impasti-cotture ben in vista, veranda coperta in legno, zona esterna e persino un orticello. Il tutto vicino alla campagna e poco distante dall’Arno. Anzi, dal punto in cui il fiume “torce il muso” (Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, Canto XIV) agli aretini, dirigendosi verso Firenze. Presente e passato. Modernità e storia. Integrate perfettamente in una coerente e circolare visione imprenditoriale. In cui ognuno riveste un ruolo definito. Renato alla regia (ma lui è pure founder e presidente dell'Associazione Pizzerie Aretine di Confcommercio); il giovanissimo Riccardo (annata 1996 e una laurea all’Università della Pizza di Vighizzolo d’Este) all’elaborazione degli impasti; e Federica (millesimo 1986) alla direzione della sala. Il tutto seguendo una filosofia ben precisa, concentrata sulla pizza. E solo sulla pizza.  


Riprese a cura di Andrea Tadioli presso lo stand di Petra - Molino Quaglia a Sigep 2019


Tre generazioni a confronto e in perenne incontro. Tre generazioni che si supportano in un lavoro nutrito dal fuoco - elemento presente nel logo - della passione e alimentato dalla ricerca. Tre generazioni sintonizzate sulla frequenza dell’eccellenza. Il che significa sentirsi parte di un progetto di filiera. In primis toscana. Basta connettersi con la loro pagina Facebook per leggere: “In questo delicato momento è importante sostenere i produttori locali. Gli ingredienti delle nostre pizze sono espressione del nostro territorio e provengono da contadini e produttori che, quotidianamente, ci consegnano le loro primizie di stagione e a chilometro zero”. Sì, integrare territorio e impasti è possibile. Come accade nella “Terre d’Arezzo”, tra fiordilatte, pancetta affumicata, pepe, pecorino e tartufo fresco. Che finisce pure su quella “Del Sultano”, preziosa di burrata, salmone affumicato, pistilli di zafferano e oro gourmet. Per non parlare delle pizze dessert. Qui un vero cult. Farcite con frutta fresca, creme e cioccolato. A conferma della massima sintonia anche fra dolce e salato.


Le pizzerie Al Foghèr e Al Foghèr Classic di Renato, Riccardo e Federica Pancini stanno per riaprire ad Arezzo. Intanto Riccardo ci propone la ricetta della sua pizza in teglia in versione casalinga.


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