Appetitosa primavera

    Da Wip s’incontrano i vip

    Certo, anche very important person, ma soprattutto very important product. Mercoledì 22 marzo, l’insegna salernitana capitanata da Domenico Fortino e Lorenzo Oliva dà il benvenuto alla primavera con una cena che celebra la Campania e le sue eccellenze, eleggendo a protagonista un vino-progetto quale Mosaico per Procida

    Work in progress. Questo significa Wip, acronimo che si trasforma in insegna. Guidata e fondata (nel 2014) da Domenico Fortino e Lorenzo Oliva a Nocera Inferiore, in terra salernitana. Work in progress, a ribadire costantemente e volutamente una tensione all’innovazione, all’evoluzione, al futuro. Non dimenticando mai le origini, le radici, la memoria. E dando massima voce al territorio e tutti quei produttori che nel territorio credono fortemente. Nasce così una serata speciale, capace di eleggere a protagonista un vino unico nel suo genere: Mosaico per Procida. Un nettare-progetto, nato per celebrare quella che lo scorso anno è stata l’isola Capitale Italiana della Cultura. Il tutto grazie a due menti illuminate e volitive: da una parte il winemaker Roberto Cipresso; dall’altra Gaetano Cataldo, eletto Miglior Sommelier 2022 al Merano Wine Festival nonché founder dell’associazione Identità Mediterranea, la cui mission è quella di divulgare la cultura del Mare Nostrum. Gaetano che, insieme a Domenico e a Lorenzo, ha pensato di organizzare una cena ad hoc, in programma mercoledì 22 marzo, al fine di raccontare la vis e la vulcanica energia della terra campana. In pratica: Incontri Vip da Wip. 

    In alto, Domenico Fortino e Lorenzo Oliva, titolari di Wip. In basso, gli interni del locale e il bianco corale "Mosaico per Procida"

     

    Un Mosaico da sorseggiare

    Un vino collettivo, corale, partecipato. Un vino bianco che concentra valori profondi e autentici. Donato persino a Papa Francesco. Un vino-messaggio di sostenibilità, etica e territorialità. Un vino sintesi di bellezza, accoglienza, talento, creatività e generosità. Tutto questo e molto di più è Mosaico per Procida: una grande cuvée - prodotta in sole seimila bottiglie - che concentra la solarità della Campania. Ben ventisei infatti le cantine che hanno aderito all'iniziativa, provenienti da tutte e cinque le province della regione felix. Il che significa Napoli, Salerno, Caserta, Benevento e Avellino. Nel cui territorio (a Roccabascerana, per l’esattezza) se ne sta pure l’azienda agricola Bellaria, che ha imbottigliato il vino. Figlio di ventisei masse vinicole. Un assemblaggio dunque. Ma non solo dal punto di vista enologico, anche concettuale. Un blend di vitigni (dalla falanghina al fiano, dal greco al coda di volpe, dall’asprinio al biancolella), di concetti, di metodi di lavorazione e di terroir diversi (dall’Irpinia ai Campi Flegrei, dal Cilento a Capri, passando per l’area vesuviana). Un vino inclusivo, che rende onore non solo a Procida, ma che si fa ambasciatore di integrazione, connessione e interazione. In etichetta: l’opera inCanto diVino, firmata dall’artista Carolina Albano. Felice di ritrarre, con tratto minimale - ma con una tecnica pronta a elaborare in digitale un’analogica traccia in matita - la skyline del porto procidano. Con le iconiche casette colorate, ma anche con la chitarra, la maschera di Pulcinella e il mare. A evocare tout court l’allure di una regione raggiante.  

    La mediterraneità in tutte le sue forme da Wip - Burger & Pizza, a Nocera Inferiore, in provincia di Salerno

     

    La Campania da gustare

    Un bianco marino e terreno, dalle note iodate, dagli accenni balsamici e dalle nuance di fiori bianchi e pesca gialla. Un vino ampio e suadente, dalla buona acidità e dalla giusta spinta sapida, pronto a sussurrare tutto il bello della condivisione e dello stare insieme. Che poi è la stessa filosofia che anima Wip. In uno spazio elegante e rassicurante, nutrito dal colore e dal sapore, dall’entusiasmo e dalla voglia di non fermarsi mai. Guardando sempre avanti e cercando sempre nuovi stimoli, nel segno della massima qualità. Intanto, Domenico e Lorenzo annunciano una cena sensoriale, studiata su misura per comunicare al massimo un’etichetta come Mosaico per Procida. A tavola: focaccia con puntarelle romane, acciughe di Cetara e colatura; pizza ai gamberi crudi; paccheri Vicidomini alla scarpariello di pomodorino corbarino; e minestra maritata. In un radioso e gustoso omaggio alla tradizione regionale. E se il dessert è affidato ai pasticceri del Gran Caffè Romano di Solofra, alla regia dei liquori sta l’alchimista cilentano Giuseppe Pastore, alias il Manovale del Gusto di Casal Velino. A chiosa, i sigari del Club Amici del Toscano. 

    Domenico Fortino nello spazio di Petra, in occasione di TuttoPizza 2022, a Napoli

     

    In continua evoluzione

    “Siamo gelosi e orgogliosi di una tradizione consolidata e la portiamo avanti con passione e meticolosità, non trascurando un approccio innovativo. Cerchiamo ogni giorno di migliorarci grazie all’esperienza che maturiamo e alla passione per la sperimentazione e la ricerca. La semplicità è la nostra chiave di lettura, ciò che ci anima e ci spinge, ogni giorno, a fare sempre meglio il nostro lavoro”, commentano Donato e Lorenzo. Il che si traduce in pizza, cucina e burger. Per una proposta dall'anima mediterranea, completa e circolare. Fiera di far luce sulle eccellenze campane e, a più larga scala, italiane. Via libera dunque a prodotti figli dell’agricoltura biologica, a ingredienti tutelati dalla dop e a moltissimi Presìdi Slow Food (del resto il locale aderisce all’Alleanza Slow Food dei cuochi). Vedi la soppressata di Gioi e il carciofo bianco di Pertosa, la salsiccia rossa di Castelpoto e il sale marino di Trapani. E via libera alle farine - anche high performance - targate Petra. Per impasti leggeri e digeribilissimi. E per una pizza tonda al piatto dall’esprit e dallo sprint contemporaneo. Come accade nella Diavola di Mare, un benvenuto alla bella stagione. Alla base, un impasto messo a punto con Petra 3 e Petra 3 HP, preziosa di grano tenero germogliato. Al topping: fiordilatte di Agerola, pâté di olive taggiasche, soppressata di mare (pesce spada, tonno e spigola), agretti, fili di peperoncino messicano, lardo di morone, vaniglia e olio extravergine di monocultivar carpellese del Cilento. “I pesci vengono tutti dal Tirreno”, puntualizza Domenico. In un ennesimo tributo alla verve e alla veracità del Mare Nostrum. E in pairing? Lo Spritz Amalfitano, complice il limoncello.  

    T: Cristina Viggè

    16-03-2023

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