Un vino collettivo, corale, partecipato. Un vino bianco che concentra valori profondi e autentici. Donato persino a Papa Francesco. Un vino-messaggio di sostenibilità, etica e territorialità. Un vino sintesi di bellezza, accoglienza, talento, creatività e generosità. Tutto questo e molto di più è Mosaico per Procida: una grande cuvée - prodotta in sole seimila bottiglie - che concentra la solarità della Campania. Ben ventisei infatti le cantine che hanno aderito all'iniziativa, provenienti da tutte e cinque le province della regione felix. Il che significa Napoli, Salerno, Caserta, Benevento e Avellino. Nel cui territorio (a Roccabascerana, per l’esattezza) se ne sta pure l’azienda agricola Bellaria, che ha imbottigliato il vino. Figlio di ventisei masse vinicole. Un assemblaggio dunque. Ma non solo dal punto di vista enologico, anche concettuale. Un blend di vitigni (dalla falanghina al fiano, dal greco al coda di volpe, dall’asprinio al biancolella), di concetti, di metodi di lavorazione e di terroir diversi (dall’Irpinia ai Campi Flegrei, dal Cilento a Capri, passando per l’area vesuviana). Un vino inclusivo, che rende onore non solo a Procida, ma che si fa ambasciatore di integrazione, connessione e interazione. In etichetta: l’opera inCanto diVino, firmata dall’artista Carolina Albano. Felice di ritrarre, con tratto minimale - ma con una tecnica pronta a elaborare in digitale un’analogica traccia in matita - la skyline del porto procidano. Con le iconiche casette colorate, ma anche con la chitarra, la maschera di Pulcinella e il mare. A evocare tout court l’allure di una regione raggiante.